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Utilizzo della Realtà Virtuale in medicina

Utilizzo della Realtà Virtuale in medicina: una delle applicazioni della realtà virtuale è la medicina con i seguenti campi di applicazione:

  1. pianificazione pre-operatoria
  2. training del chirurgo
  3. chirurgia assistita da computer
  4. diagnosi
  5. riabilitazione

I vantaggi dell’approccio mini-invasivo sono i seguenti:

  • ridotto sanguinamento intra-operatorio grazie all’accurata emostasi
  • precoce mobilizzazione
  • ridotto dolore post operatorio
  • minore impatto psicologico
  • precoce ripresa delle normali attività
  • vantaggi estetici

Per quanto concerne il training chirurgico, ci sono svariati vantaggi nell’utilizzo di simulatori AR E VR:

  • effettuare addestramenti ripetibili, graduabili per difficoltà e adattabili alle esigenze  di chi apprende (discente)
  • esercitarsi con patologie rare e difficile da trattare
  • esercitarsi prima di eseguire un’operazione complessa
  • utilizzare nuove tecniche chirurgiche
  • ripetere più volte una procedura

Il chirurgo può preparare un intervento nel modello virtuale 3D e ripeterlo più volte, inoltre utilizzare il modello virtuale come guida durante l’operazione.

Utilizzo della Realtà Virtuale in medicina: poter disporre di un ambiente virtuale dove il paziente può navigare, offre notevoli possibilità di training rieducativo per malati con deficit motorio. Al medico interessa evocare condizioni capaci di suscitare un coinvolgimento della coscienza e del subconscio. Riassumendo: poter disporre di canali percettivi alternativi rappresenta un notevole vantaggio per la riabilitazione di un paziente.

Le applicazioni di AR in medicina possono rivoluzionare e cambiare l’approccio stesso dell’intervento, quindi oltre a simulara l’intervento, avere copia in 3D dell’intervento simulato e averlo come guida durante l’intervento, ci sono ulteriori vantaggi, ad esempio:

un obiettivo potrebbe essere quello di visualizzare strutture anatomiche o patologiche che non possono essere esaminate direttamente, tramite la sovrapposizione di modelli 3D virtuali alla vista reale del paziente

  1. Il paziente diventa sovrapponibile in 3D, quindi trasparente
  2. Le interfacce Ar forniscono una visione come quella  “a raggi x”
  3. si utilizzano immagine mediche ad alta risoluzione durante l’intervento per sovrapporle all’area chirurgica.

La realtà virtuale (VR) è un potente strumento digitale che consente agli operatori di fare esperienza di scenari terapeuticamente efficaci che sono impossibili da ricreare nella vita
reale . La VR consente un input terapeutico che non è vincolato a un particolare tempo di somministrazione, con ripetizione,  immediatamente disponibile. Con la VR, per esempio, le persone possono entrare in simulazioni di situazioni difficili ed essere istruite con risposte
appropriate, le quali si basano sulle migliori evidenze scientifiche.

Utilizzo della Realtà Virtuale in medicina: negli ultimi anni, l’avanzamento rapido e diffuso della VR ha prodotto soprattutto contenuti di tipo immersivo, sviluppati inizialmente nel campo dell’intrattenimento, e ha, nel
tempo, suscitato grande interesse per le sue possibili applicazioni nella formazione medica e chirurgica. La tecnologia utilizzata prevede un visore con display HD e dispositivi tattili,
in modo che l’utente possa interagire con gli oggetti virtuali dell’ambiente creato in simulazione Sono disponibili simulatori eterogenei, tra cui sistemi che creano modelli anatomici
virtuali tridimensionali, i quali sono ricostruiti a partire dall’imaging radiologico della parte anatomica del paziente, consentendo operazioni di ingrandimento tramite zoom,
visualizzazione panoramica e rotazione a 360 gradi. Esistono software di simulazione anche di strumenti diagnostici, ricreando simulazioni di tecniche endoscopiche o laparoscopiche. Tramite questi strumenti, l’utente può simulare l’esecuzione di taglio del modello durante l’esame endoscopico virtuale, arrivando a completare intere procedure, come colecistectomia virtuale o appendicectomia, o a replicare e simulare un’intera seduta di sala operatoria
virtuale, completamente attrezzata e con tanto di presenza di personale sanitario e attrezzature, e questo grazie a una precedente acquisizione di sequenze video della vera sala
operatoria con telecamere idonee per registrazioni video a 360 gradi.

L’utilizzo di modelli di VR con tecnologia sempre più avanzata consente di identificare in maniera sempre più precisa sia le caratteristiche principali delle strutture anatomiche
di interesse sia la simulazione virtuale dell’ambiente chirurgico, riducendo anche un possibile contenzioso medico legale In un recente studio sulla rimozione chirurgica dei calcoli
renali, è stato dimostrato che l’utilizzo della VR ha indotto i chirurghi a modificare il loro approccio nel 40% dei casi, risultato dovuto al fatto che la VR aveva prodotto una migliore
comprensione da parte dei chirurghi del calice renale e migliorato l’individuazione del punto di ingresso della strumentazione chirurgica, nonché della dimensione, dell’orientamento
e della posizione del calcolo renale (59). Dal un punto di vista dei pazienti, l’utilizzo della VR aveva migliorato la comprensione della loro malattia renale, con conseguente riduzione
di ansia peri-operatoria. Nello stesso studio, il gruppo sperimentale con VR mostrava una diminuzione statisticamente significativa del tempo di utilizzo della fluoroscopia e di perdite
ematiche e una tendenza verso una minore percentuale di ripresentazione della patologia di calcolosi renale.

per concludere: La governance dei processi assistenziali in una sanità moderna impone la conoscenza delle ultime tecnologie utilizzate in campo sanitario. Oggi, il sistema sanitario è un caos e sono pochissime le eccellenze presenti in Italia e poco utilizzate. La presenza di politici ignoranti, rozzi, incompetenti e con un Q.I paragonabile a quello di una gallina, limitano lo sviluppo di sistemi integrati con AR e VR. Purtroppo non sono solo i politici ma anche coloro che amministrano e gestiscono le strutture ospedaliere. Un esempio di malasanità lo abbiamo vissuto con il Coronavirus, dove la politica, gli ordini medici, i vari direttori sanitari, hanno reso la medicina e la tecnologia inutile.

Per evolvere e avere una medicina all’avanguardia con le nuove tecnologie e dal volto umano, bisogna avere politici, personale medico, amministratori, onesti, competenti, aperti mentalmente e al servizio dei cittadini.

Utilizzo della Realtà Virtuale in medicina: quindi, in sinergia con la personalizzazione, la medicina di precisione e l’umanizzazione delle cure, deve essere in grado di agevolare l’implementazione delle più avanzate tecnologie, che permettono letteralmente una rivoluzione dell’assistenza. Per esempio, poter vedere i pazienti durante il loro ricovero, in quelle interminabili ore ospedaliere distesi su un letto, immersi in una realtà virtuale a loro gradita, andando in luoghi lontani da quel luogo di sofferenza in cui sono, potrebbe essere  non utopia, ma una realtà  possibile, ma che ha bisogno di una cultura nuova da parte dei sanitari e della governance, puntando sull’ innovazione necessaria ed eticamente e scientificamente non più rinviabile.

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